Autosvezzamento: che cosa fare (e che cosa non fare)

L’autosvezzamento è sulla bocca di moltissime neomamme. Scopriamo insieme di che cosa si tratta, che cosa fare e che cosa non fare!

Autosvezzamento: i consigli di Farmacie Benessere

Fortemente sostenuto da alcuni, condannato da altri, l’autosvezzamento è basato su un concetto molto importante, che spesso trascuriamo. Si tratta di un’alimentazione complementare, non di un’alimentazione sostitutiva al latte materno. Abbiamo raccolto alcune indicazioni per affrontarlo in maniera consapevole, aggiungendo alcune indicazioni su come gestirlo. Ecco tutto quello che occorre sapere.

Svezzamento e autosvezzamento: principali differenze

Quando parliamo di svezzamento, intendiamo riferirci a un passaggio che interessa l’alimentazione dei bambini: quando si passa dal latte (materno o artificiale) ai cibi solidi. L’autosvezzamento, naturale evoluzione dello svezzamento, delinea l’approccio al cambio di alimentazione con integrazione di cibi solidi su richiesta dei più piccoli. È una semplificazione necessaria per comprendere i due approcci: nello svezzamento a decidere come e cosa inserire nella dieta dei piccoli sono i genitori o i pediatri, nell’autosvezzamento di predilige assecondare la curiosità dei piccoli.

Come gestire il passaggio dal latte ai cibi solidi

La verità è che non esiste una regola ferrea. Non ci sono protocolli adatti a tutti, e l’unica indicazione che possiamo dare è quella di seguire il buon senso. Il passaggio dal latte ai primi cibi solidi generalmente avviene intorno ai 6 mesi d’età dei bambini. Considera che l’apparato digerente, il riflesso di masticazione e la progressiva scomparsa di quello di suzione, lo sviluppo della muscolatura del tronco possono anticipare o tardare rispetto alle statistiche. Ma tenere a mente che a circa 6 mesi si può iniziare l’avventura dello svezzamento non è sbagliato.

Autosvezzamento: che cosa fare?

La regola base se si decide di scegliere l’autosvezzamento è questa: seguire la curiosità dei piccoli. Se a tavola iniziano a mostrare interesse per quello che mangiamo noi, permettiamo loro di assaggiarlo. Tieni in considerazione che soprattutto nei primi mesi di vita i bambini preferiscono i sapori dolci, quelli salati e umami (per intenderci, il sapore proprio del brodo e degli arrosti). Un sapore acidulo o amaro non è indicato durante lo svezzamento e probabilmente sarà rifiutato dai piccoli.

Insomma, svezzamento o autosvezzamento possono essere affrontati con diverse tipologie di approccio, ma la verità è che saranno proprio i nostri figli a suggerire tempistiche, modalità e quantità di cibo che devono mangiare.

Che cosa evitare durante lo svezzamento?

Abbiamo detto che la principale guida nel processo di svezzamento sarà proprio il bambino. Ciò che dobbiamo fare è assistere la sua curiosità e il suo desiderio di integrare nuovi cibi nella dieta con alcune semplici regole.

È importante non forzare i piccoli all’inizio delle loro avventure con nuovi cibi. Se non gradiscono il sapore appena scoperto, mettiamolo da parte. Avrà modo in futuro di approcciarsi a sapori nuovi con l’esperienza che ora non ha. Ricordiamo che il gusto cambia: succede a noi adulti, dopo anni di esperienza a tavola, immagina quanto possa essere comune vederlo capitare a un bambino!

Ci sono alcuni alimenti che sarebbe meglio evitare durante lo svezzamento (e anche prima…).

  • Miele

    Può contenere le spore di un batterio, il Clostridium botulinum. Meglio evitare il tanto diffuso rimedio fai da te del ciuccio immerso nel miele per calmare i nostri bimbi.

  • Alcol

    Meglio non utilizzarlo per sfumare i piatti che mangeranno i vostri figli, perché potrebbe non evaporare del tutto.

  • Zucchero

    Nonostante si pensi il contrario, i prodotti destinati ai bambini possono contenere zuccheri (indicati ahimè in etichetta con altre diciture), spesso utilizzati allo scopo di renderne più gradevole il gusto. Quindi, oltre ad evitare di zuccherare gli alimenti destinati ai vostri figli, andrebbero utilizzati con cautela prodotti come la camomilla solubile, biscotti solubili, succhi o puree di frutta (anche se 100% frutta), snack, fette biscottate o prodotti confezionati.

  • Sale

    Come ben si sa, una precoce assunzione di sale può aumentare il rischio di ipertensione e altre malattie cardiovascolari. Per evitare quindi che i nostri figli conoscano troppo presto il sale e poi non possano più farne a meno, è consigliabile ridurre in famiglia il consumo di alimenti troppo salati come grissini, cracker (molto meglio il pane fresco), tonno, salmone affumicato, formaggi stagionati e prodotti confezionati. Ricordiamoci, come regola di massima, non più di 100 mg di Sodio per porzione di cibo!

  • Latte vaccino

    Non raccomandato nel primo anno di età per il suo apporto proteico, può però essere utilizzato per la preparazione di piatti destinati ai nostri piccoli, ovviamente in piccole quantità.

  • Funghi

    Attenzione, sono sconsigliati dal Ministero della Salute fino ai 12 anni.

  • Carne e pesce crudi

    Sarebbe meglio evitare questi alimenti (un’intossicazione o episodio gastrointestinale facilmente risolvibile per un adulto potrebbe comportare serie conseguenze sui nostri piccoli).

Un ultimo consiglio infine. La cosa più importante è capire i bisogni dei nostri bambini, divertirsi, variare e sperimentare senza paure insieme a loro. In questo modo lo svezzamento sarà davvero un meraviglioso percorso di scoperta: per i bimbi e per i genitori!